mercoledì 8 luglio 2009

Ralph Waldo Emerson, "Natura", 1836: un esordio oceanico

Nature (Da Wikipedia, con integrazioni nuove)

“Una sottile catena d’infiniti anelli
conduce il più vicino al più lontano;
legge presagi l’occhio ove si posa,
e parla ogni lingua la rosa;
e nella brama d’esser’uomo, il verme
sale per tutte le spire della forma.”

Questa è la splendida poesia che Emerson aggiunse a Natura (1836) solo molto più tardi, nel 1849.


Il saggio Nature, pubblicato nel 1836, anche se non fu tra i più letti, contiene in poche pagine gran parte delle idee di Emerson, sulle quali ritornerà nei suoi scritti successivi.
L'opera è costituita da un'introduzione seguita dal testo del saggio vero e proprio, che si suddivide in otto parti:


Nature: qui si presenta l'argomento e si osserva la romantica identificazione della natura con il mondo vegetale.
È divenuto celebre il brano che descrive il sentimento oceanico di unione mistica con la natura: “Stando sulla nuda terra, il capo immerso nell’aria serena e sollevato nell’infinito spazio, ogni meschino egotismo svanisce. Divento un occhio trasparente, non sono niente, vedo tutto; le correnti dell’essere universale circolano attraverso di me; sono una parte o una particella di Dio”.
Christopher Cranch, un geniale artista vicino ai trascendentalisti, volle rappresentare con una forte carica ironica, questo passo, e ne venne fuori la caricatura qui accanto.
Altre sezioni:
Commodity: dove viene elaborata l'idea per cui tutto in natura ha un utilizzo.
Beauty: qui per bellezza, nel significato dato dai Greci, si intende ancora la natura.
Language: il tema è quello del linguaggio della natura.
Discipline: la natura è regolata da discipline, ed essa, a sua volta è disciplinatrice.
Idealism: come conseguenza, agli occhi dell'autore, inevitabile, della contemplazione della natura.
Spirit: la natura come spirito.
Prospect: qui espone le prospettive che si aprono dinanzi a chi intenda instaurare il "rapporto originale con la natura" cui si accennava in apertura del libro.

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